Enel Open Fiber – Parte il Piano!

Enel Open Fiber – Parte il Piano!

11 Aprile 2016 Off Di gnius

enel-open-fiber-2Enel ha presentato il piano per la posa della fibra ottica attraverso la rete elettrica in circa 220 città italiane.
Per effettuare questa operazione è stata fondata una nuova società Enel Open Fiber, che nei prossimi anni si occuperà solo delle operazioni di posa della rete in fibra ottica.
Grazie alla rete elettrica già disponibile Enel può permettersi un forte risparmio nella posa della fibra ottica su tutto il territorio nazionale, fino ad arrivare direttamente nelle case degli italiani.

Enel Open Fiber si prospetta però solo come gestore della rete: sembra che l’azienda sia interessata esclusivamente a preparare il cablaggio in fibra ottica, per poi vendere i servizi dell’infrastruttura a terze parti.
In sostanza, il servizio di Enel funzionerà all’ingrosso, proponendo la struttura che si verrà a creare ad altri gestori di servizi di vario tipo.

Enel Open Fiber realizzerà il totale cablaggio FTTH (Fiber To the Home) solo nelle città che rientrano nelle aree di mercato denominate A e B, mentre per le aree C e D sembra che l’interesse sia decisamente minore.
Con le lettere A e B sono indicate quelle aree in cui il mercato manifesta maggiori probabilità di successo delle nuove operazioni; con le lettere C e D sono invece indicate le cosiddette aree a fallimento di mercato, dove le nuove operazioni commerciali partono già svantaggiate.

Il piano è di portata comunque molto ampia, perché riguarderà un’elevata percentuale di cittadini italiani; Enel Open Fiber si prefigge un’operazione che durerà alcuni anni, con una previsione di spesa di circa 2,5 miliardi di euro.

Enel Open Fiber e l’Europa

Il piano di Enel Open Fiber si prefigge di lavorare per gradi, cominciando a connettere buona parte delle case italiane alla rete a banda ultra larga.
Questo tipo di intervento rientra in un piano ben più ampio della Comunità Europa, che tende a rendere connesso con la banda larga tutti i paesi dell’unione.
Enel Open Fiber permetterà quindi all’Italia di fare degli ampi passi avanti per quanto riguarda l’Agenda Digitale Europea, dove per ora il nostro paese è in netto ritardo.

Rientrano in questo ambito anche tutte le problematiche che riguardano il Digital Divide: il fenomeno per cui alcune persone sono perfettamente in grado di accedere a tutte le possibilità oggi date da internet e dai nuovi metodi di comunicazione, mentre altre persone sono del tutto escluse da tali offerte tecnologiche.
La forza di Enel sta nel fatto che già possiede sul territorio nazionale un’ampia rete, quella elettrica, che giunge fino nelle abitazioni, dove, in gran parte dei casi, sono già disponibili dei nuovissimi e moderni contatori digitali.

Enel infatti può contare su circa due mila cabine primarie (dove la corrente in alta tensione viene trasformata in media tensione), 450 mila cabine secondarie (per trasformare la corrente in bassa tensione), più di un milione di cassette stradali intermedie.
Da questi punti la rete in fibra ottica può giungere fino all’interno delle case degli italiani, dove potrà essere inserito un apposito contatore.
Secondo gli esperti, sfruttando questa infrastruttura già esistente è possibile un ampio risparmio, impossibile per chi volesse installare una rete in fibra ottica partendo da zero.

Il progetto

Enel Open Fiber conta di raggiungere in questo modo, quindi direttamente con la fibra, circa 7,5 milioni di abitazioni in Italia.
Chiaramente il progetto è solo all’inizio e Enel si dice aperta a possibili partecipazioni private nel corso dei lavori, in modo da sviluppare delle jointventure con aziende che già si occupano di internet.

In particolare Enel da sempre mantiene importanti contatti con Vodafone e Wind, mentre Telecom negli ultimi anni si è allontanata dal progetto, dichiarando di voler posare una rete a sè stante.
La nuova rete in fibra ottica di Enel potrebbe quindi incrociarsi con quella che Telecom sta preparando, anche se ad oggi non c’è ancora un piano ben definito da parte di questa azienda, per una rete globale in fibra ottica.

Enel Open Fiber dichiara che invece la nuova rete non si incrocerà con quella già posata da Metroweb, l’azienda che da alcuni anni sta connettendo con la fibra ottica le case degli italiani, partendo dalle più grandi città, come Milano e Torino.

Il territorio italiano è molto ampio e fittamente abitato, quindi il progetto di Enel Open Fiber è sicuramente molto ambizioso.
Anche escludendo i piccoli paesi e le zone disagiate, dove la proposta di una rete in fibra ottica potrebbe non sortire un elevato interesse da parte del pubblico, si tratta comunque di posare una quantità di cavi in fibra ottica impressionante, soprattutto se si valuta che ogni singolo utente avrà la linea che giunge direttamente dentro casa.

I prossimi passi

Nonostante Enel Open Fiber abbia già chiarito quali siano le sue proposte, ad oggi l’azienda si dichiara aperta a qualsiasi tipo di collaborazione futura.
In effetti la cifra da spendere per dare vita ad una rete in fibra ottica che raggiungerà le case di circa 32 milioni di italiani sarà enorme, ed è del tutto improbabile che Enel intenda sborsare tale cifra tutta da sola.

Chiaramente gli intenti di Enel sono chiari: dopo aver posato una così fitta rete di fibra ottica, sarà in grado di offrirne l’utilizzo a qualsiasi gestore internet lo desideri, ricavando da questa operazione ottimi guadagni.
Saranno però negli anni sicuramente necessari fondi provenienti da investitori esterni e anche da parte del governo.

Del resto lo stato delle connessioni in Italia è pessimo, ben al di sotto della media degli altri paesi europei, soprattutto quando si tratta di alcune zone particolarmente disagiate.
Purtroppo Enel Open Fiber ha predisposto un piano che non è rivolto a migliorare il digital Divide. Infatti la nuova rete verrà posata solo nelle zone ad alto interesse di mercato, dove esiste già una forte richiesta di mercato: altrimenti non sarebbe possibile motivare le spese necessarie per l’allestimento della rete FTTH.

Cosa cambia per l’utente finale

Ad oggi sono veramente poche le realtà che possono sfruttare la fibra appieno.
Moltissime delle connessioni in fibra ottica infatti non usufruiscono della FTTH.
In sostanza, anche dove la fibra ottica è già presente, giunge esclusivamente sulle strade, non fino all’interno delle abitazioni.
Le reti in fibra ottica di Telecom, Vodafone, Wind e Fastweb portano la connessione ultra veloce solo fino alle cassette presenti in strada, da dove si diramano le connessioni classiche, con i vecchi doppini telefonici.

La nuova rete prevista da Enel Open Fiber invece giungerà fino all’interno delle case di 32 milioni di italiani, rendendo la loro esperienza in internet decisamente molto più performante.
Le reti in fibra ottica più diffuse oggi hanno delle limitazioni tecniche non aggirabili, mentre la futura rete permetterà di diffondere una reale banda ultra larga, con possibilità inimmaginabili fino ad oggi.

enel-open-fiber

Per molte persone le esigenze di avere internet super veloce sono innegabili.
L’utilizzo di internet per streaming televisivo è sempre più massiccio, così’ come l’utilizzo per telefonare (tramite prodotti come skype), per ascoltare la musica, per comunicare con le persone lontane, è sempre più massiccio e subirà una sorta di rivoluzione grazie alla fibra ottica.

Chi oggi già gode di questo servizio sa quanto sia comodo e come sia impossibile tornare indietro. Fino a qualche anno fa in molte case in Italia giungeva una rete internet che a mala pena raggiungeva i 7 Mb di traffico in download.
Con la banda ultra larga si raggiungono senza problemi i 100 Mb in download e i 7-10 in upload, rendendo tantissime operazioni molto più semplici.
Con la banda ultra larga lo streaming è solo una delle funzioni che diventeranno più performanti. Si pensi ad esempio alle possibilità per chi lavora da casa, che potrà tranquillamente operare nel cloud aziendale in tempo reale, senza rallentamenti o attese inutili.

Affrontare il digital divide

In Italia la proposta di Enel Open Fiber permetterà anche di affrontare il problema del digital divide: il divario tecnologico presente tra gli italiani e il resto d’Europa, o anche tra i singoli italiani.
Se buona parte della rete italiana sarà raggiunto dalla fibra ottica FTTH, il governo potrà cominciare ad impegnarsi seriamente nell’affrontare la problematica che affligge alcuni piccoli centri, che si trovano del tutto esclusi dalle possibilità date da internet.

Non serve andare in alta montagna o in zone depresse: basta scegliere un piccolo casolare di campagna, magari a pochi chilometri di distanza da grandi città come Verona o Bologna.
In una situazione di questo tipo è già un miracolo se internet è disponibile tramite la rete telefonica, che comunque spesso ha portata inferiore ai 2 Mb in download.

Sono moltissimi gli italiani che si trovano totalmente esclusi dalle possibilità date dalla rete, non per loro volere, ma per le caratteristiche intrinseche al luogo in cui vivono.
Per poter aggirare queste problematiche oggi il singolo cittadino è costretto a rivolgersi ad aziende che propongono la connessione a internet satellitare o tramite onde radio, che comunque è molto costosa e non sempre permette di connettersi in modo stabile e veloce.

Le proposte di Enel

Il CDA di Enel si è detto totalmente aperto alle future collaborazioni con qualsiasi attore sia interessato alla rete in fibra ottica, a partire dal governo.
Chiaramente gli intenti di Enel sono quelli di recuperare parte del denaro investito nel corso degli anni, vendendo l’utilizzo della rete agli operatori del settore.
Per questi attori è quindi importante accaparrarsi già oggi la possibilità di collaborare con Enel, in modo da ottenere nel prossimo futuro dei prezzi più interessanti da proporre ai propri clienti.

Chiamante sarà difficile che Telecom si avvicini ai piani di Enel Open Fiber, che quindi si rivolge direttamente agli altri gestori telefonici operanti in Italia, in particolare a Vodafone e Wind, che per ora si sono detti interessati al progetto, senza però proporre alcun tipo di proposta diretta, almeno non pubblicamente.

L’Agenda Digitale Europea propone il 2020 come anno entro cui gli stati dell’unione dovranno occuparsi seriamente del problema legato alla connessione in rete di tutti i cittadini.
Sembra che Enel Open Fiber dovrà mettersi d’impegno per rispettare questo termine, perché il lavoro da fare è sicuramente molto e per ora si sta esclusivamente parlando di piani e non di inizio delle attività di posa dei cavi.

Spread the love