Bergie Web – Come Entrare?

Bergie Web – Come Entrare?

8 Febbraio 2016 Off Di gnius

bergie-web-come-entrare-2E’ ormai prassi quotidiana muoversi nel web per effettuare una qualsiasi ricerca, dal servizio taxi alla prenotazione del biglietto per un concerto, dalla ricerca per la scuola alle ultime notizie.
Qualsiasi ricerca intendiamo effettuare, il criterio che orienta la nostra navigazione web è quello di ottenere il ventaglio di risposte più ampio possibile nel lasso di tempo più breve.

Questo ci spinge a consolidare la tendenza a utilizzare un unico browser, che ci assicura quella comfort zone all’interno della quale otteniamo le risposte cercate in tempi strettissimi.
Con riferimento ai risultati, tale agilità, tuttavia, porta con sé pesanti limitazioni.
Ogni motore di ricerca è infatti dotato un sistema automatico che, sulla base della richiesta che andiamo ad esprimere, analizza insiemi di dati, spesso indicizzati dallo stesso motore di ricerca, e ci restituisce un catalogo di contenuti classificati automaticamente, secondo algoritmi che ne stabiliscono la rilevanza anche sulla base delle nostre preferenze.

Tali preferenze sono raccolte dal motore di ricerca tutte le volte che effettuiamo una ricerca. Tale automatismo, insomma, accelera e ottimizza i tempi della ricerca, ma di fatto comprime in un ambito piuttosto circoscritto l’effettiva ampiezza della nostra esplorazione del web.

Nel 2000, è stata condotta una ricerca sulle dimensioni reali della rete da un’organizzazione statunitense, la Bright Planet.
Secondo tale ricerca, il world wide web sarebbe costituito da oltre 550 miliardi di files contro i soli 2 miliardi di documenti che il più grande motore di ricerca, Google, riesce ad indicizzare.
Praticamente meno dell’uno per cento.

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Dunque il web nel quale ci muoviamo con l’aiuto dei motori di ricerca più diffusi, rappresenterebbe solo il 4% del complesso dei documenti realmente disponibili.
Un’area per lo più inesplorata e straordinariamente ampia, che viene definita Deep-web, profondo web o web invisibile.
E’ un’area che non è difficile immaginare possa essere utilizzata per condividere documenti con il massimo livello di privacy, anche se, con ogni probabilità, da taluni viene usata anche per intrattenere traffici poco leciti.

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Possiamo immaginare il web come un iceberg, avente cioè una parte emersa e una parte invece nascosta ben più ampia.
Il deep web è da molti immaginato come diviso in strati o livelli:
Livello 0Common web, rappresenta la parte emersa, il livello utilizzato comunemente, costituito dai siti che frequentiamo di più: wikipedia, facebook, you-tube e così via;
Livello 1Surface-web, livello superficiale, a cui è possibile accedere con normali strumenti di ricerca ma che contiene anche contenuti “dark”;
Livello 2Bergie Web, questo è l’ultimo dei livelli normalmente accessibili, al di là di questo, bisogna accedere con un proxy, cioè un’interfaccia che sia da tramite tra server e client, oppure modificando il nostro hardware. In questo livello possiamo trovare siti web sommersi come 4chan;
Livello 3Deep Web, o deepnet è il web invisibile, che sfugge a a qualsiasi standard di ricerca tramite motore di ricerca;
Livello 4Charter Web è il più profondo dei livelli web, questo è lo spazio all’interno del quale transitano i documenti di Banche e quelli governativi.

Ma come fare per accedere con il nostro computer al Bergie-web, quella zona non indicizzata dai motori di ricerca, per curiosare e ammirare quella parte sommersa e segreta di quell’enorme iceberg che è il web?
Per prima cosa dobbiamo procurarci un browser che consenta la navigazione nel Deep web.
Il più facile e affidabile strumento a nostra disposizione è TOR, un browser che può essere rintracciato a questo indirizzo.

Con un browser come quelli che utilizziamo normalmente non sarebbero raggiungibili i siti con protocollo .onion (onion in inglese vuol dire cipolla e con tale termine si identificano quei siti costititi da un’infinità di strati che ne proteggono l’identità, sfuggendo in tal modo alla reperibilità tramite navigazione ordinaria).
Il file TOR scaricato consente di navigare attraverso server proxy che occultano il nostro IP, vale a dire l’identificativo numerico del nostro computer.

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Una volta giunti sulla homepage di questo motore di ricerca, possiamo iniziare la nostra avventura cercando informazioni poco note, oppure possiamo utilizzarlo come strumento per scambiare informazioni riservate.
Il browser TOR è infatti dotato di una sorta di casella postale, la TorBox Mail.
Perchè non provare a sperimentare una chat anonima come AnonymooseChat?

Leggi anche: Come Navigare Anonimi con Kali Linux

Se, come è facile, restiamo affascinati da questo segreto e ancora inesplorato spazio del profondo web, possiamo imparare a viverlo fino in fondo come autentici pionieri del mondo virtuale, imparando anche a frequentare il DarkNetMarkets, una sorta di mercato virtuale in cui è possibile scambiare i prodotti più disparati utilizzando la moneta virtuale, il BitCoin, orientandoci nella scelta valutando l’affidabilità dei venditori più affidabili mediante i feedback che il popolo segreto del web attribuisce loro.
Che l’esplorazione abbia inizio!

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