Oltre l’etichettatura: le innovazioni nella marcatura industriale

Oltre l’etichettatura: le innovazioni nella marcatura industriale

24 Agosto 2023 0 Di gnius

Sono ormai evidenti e riconosciute le innovazioni che hanno caratterizzato nel corso degli ultimi anni l’evoluzione tecnologica della marcatura industriale, un procedimento che non a caso non è più limitato all’etichettatura, ma viene utilizzato per una vasta gamma di finalità. Oggi non ci si pone più la domanda se un prodotto debba essere marcato oppure no, perché ovviamente la risposta è affermativa; ci si interroga, piuttosto, sulle modalità con le quali la marcatura deve essere effettuata. Il mercato, infatti, mette a disposizione una vasta scelta in relazione alle varie tecniche di marcatura, così come molteplici sono le forme di marcatura che possono essere chiamate in causa: i codici data matrix, i codici QR, i codici a barre, i codici alfanumerici, e così via.

La marcatura tramite incisione

La marcatura tramite incisione era molto comune in passato, ma attualmente è stata sorpassata da altre tecniche, che si sono dimostrate più efficienti in quanto riducono i tempi. L’incisione garantisce senza dubbio standard di qualità molto elevati, ma la marcatura che si realizza favorisce il formarsi di una bava che, con il passare del tempo, diventa sempre più evidente, per effetto dell’usura del tagliente dell’utensile: bava che, evidentemente, è necessario rimuovere. In più l’incisione presuppone una velocità del mandrino particolarmente elevata, caratteristica che non tutte le macchine da taglio sono in grado di garantire. Ciò non toglie che questa procedura di marcatura industriale sia ancora usata in settori specifici: per esempio per la produzione di orologi di valore molto elevato e in generale in gioielleria. Si tratta, non a caso, di settori che presuppongono una forte componente di artigianalità per risultati di eccellenze in termini qualitativi.

La marcatura a graffio

Con la marcatura a graffio, un ago precaricato da un gruppo di molle viene premuto contro la superficie del pezzo che deve essere lavorato. Si tratta di una tecnica conveniente dal punto di vista economico e molto semplice. Vi si può fare riferimento per quasi tutti i materiali lavorabili, anche perché l’ago di marcatura è molto resistente all’usura. Tuttavia, un potenziale effetto collaterale di questa lavorazione è rappresentato dal rischio che alcune particelle di materiale vengano asportate per colpa delle forze di taglio.

La marcatura a micropercussione

La rapidità è uno dei punti di forza che contraddistinguono la tecnica della marcatura a micropercussione, che peraltro offre molti altri vantaggi: gli alti livelli di affidabilità e di sicurezza, per esempio, ma anche il fatto che si tratti di una lavorazione quasi totalmente esente da usura. La marcatura con la micropercussione prevede che sulla superficie che deve essere lavorata agisca un ago in carburo solido che, per mezzo di vibrazioni notevoli, martella in sequenza un punto dopo l’altro. Il vantaggio di tale tecnica è rappresentato dalla possibilità di marcare pezzi con pareti sottili o fragili, visto che non si tagliano le fibre del materiale; il pezzo, pertanto, non rischia di essere indebolito. La marcatura a micropercussione viene impiegata nel settore della tecnologia energetica, in quello dell’automotive e in quello dell’automatica, sia per pezzi normali che per componenti che sono sottoposti a sollecitazioni importanti. Qualunque materiale può essere sottoposto a questo tipo di marcatura, che è adatto anche a data matrix e codici QR e permette di intervenire anche su superfici irregolari come, per esempio, superfici fuse grezze o alberi.

La marcatura laser

La marcatura laser è forse il procedimento di marcatura industriale più versatile tra tutti quelli di cui abbiamo parlato fino a questo momento. Essa, infatti, mette a disposizione una vasta gamma di opportunità, tanto per ciò che riguarda i materiali che devono essere marcati, quanto per la varietà delle tecniche laser. Con questo tipo di marcatura, non c’è alcun contatto meccanico con il pezzo che deve essere lavorato; a seconda della tecnica adottata, il risultato viene garantito da un processo di scoloritura, dovuto all’effetto termico del raggio laser, o dall’asportazione di materiale che si verifica per l’evaporazione a temperature elevate. La marcatura laser assicura una visibilità ottimale e alti standard di sicurezza; è, inoltre, resistente all’abrasione meccanica, e per questo adatta a un gran numero di settori industriali.

La marcatura sul tessuto

La marcatura sta, ormai, prendendo il posto dell’etichettatura nella maggior parte dei settori industriali, con poche eccezioni. Una di queste è rappresentata dal comparto tessile, ma in realtà anche in questo ambito è stata intrapresa una strada che porterà, in breve tempo, all’adozione della marcatura, se non per la tracciabilità almeno per scopi decorativi. Il tessuto può essere marcato attraverso il laser o con la marcatura a caldo. Grazie alla marcatura su tessuto (e anche su tessuto non tessuto), è possibile indicare le specifiche relative al materiale e le varie modalità di utilizzo e pulizia. Nel caso di etichette tessuto non tessuto si può fare riferimento sia alla tecnologia inkjet che alla stampa a trasferimento termico: entrambe le soluzioni assicurano risultati più che apprezzabili.
Un passo avanti rispetto alle vecchie e scomode etichette.

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